Hacker russi attaccano l’Italia dopo la Conferenza sull’Ucraina. Acn: “Aumentati del 77% nel 2025”

Il gruppo di hacker Noname ha pubblicato sui propri canali social una serie di rivendicazioni, sostenendo di aver colpito con attacchi Ddos il sito del ministero dei Trasporti, delle Imprese, e il sito di alcune aziende come Tiscali e Tesselis. Nessuno di questi siti risulta inaccessibile o compromesso.
Anzi, secondo secondo quanto conferma l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn) a Italian Tech nessuno di questi siti ha mai subito danni dagli attacchi. Ma queste nuove azioni sono effetto di una campagna avviata contro i siti istituzionali italiani da qualche giorno, in particolare dopo la Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina ospitata a Roma lo scorso 10 luglio. Tutti attacchi motivati dalla volontà di far pagare a Roma il suo sostegno a Kiev.

In particolare, secondo i dati di Acn che Italian Tech ha la possibilità di pubblicare, nei primi sei mesi del 2025 si sono registrati finora 598 attacchi ai siti istituzionali e di aziende italiane. Un aumento del 77% rispetto allo stesso periodo del 2024. Una campagna in particolare, a fine giugno, è durata 13 giorni e ha messo in fila 275 attacchi Ddos a 124 enti appartenenti a diversi settori.
Cosa sono gli attacchi Ddos e che effetti hannoGli attacchi Ddos sono un particolare tipo di attacco informatico che si pone come obiettivo bloccare un sito on un servizio online inondandolo di richieste di accesso, contemporaneamente. Gli attaccanti usano molti computer o dispositivi infetti per inviare milioni di richieste contemporaneamente rallentando il traffico o buttando giù il sito. Un attacco semplice nella sua natura, complesso nella sua architettura, pericoloso per i suoi effetti reali e potenziali.
Gli impatti dell’ultima ondata di attacchi, spiega Acn, sarebbero stati mitigati dagli obiettivi italiani grazie anche all’alert ricevuto dal Csirt Italia. Nel semestre del 2025 appena concluso, il 13% degli attacchi ha causato impatti misurabili, dice Acn. In pratica uno su dieci ha causato disservizi per gli utenti, blocco dei portali o altro genere di impatto.
Non è sempre stato così. Il gruppo Noname ha già attaccato diverse volte l’Italia tra il 2022 e il 2025 e negli anni scorsi ha anche ottenuto diversi ‘blocchi’ di siti importanti: quello dei Trasporti, della Difesa, quello della Carta di identità elettronica e quello del Csm. Tutti siti ripristinati, ma solo dopo qualche ora di lavoro da parte dei tecnici.
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